12 maggio 2006 GIORNATA DELLA FAMIGLIA
Vi è ancora molta luce quando il pullman percorre la via del ritorno.
Gli sguardi si posano sulle splendide montagne della nostra bella regione e sui rari, piccoli paesi, disseminati sulle colline.
I pensieri si collegano spontaneamente ai temi della giornata vissuta a Roma.
Tutto rivela un ordine nella natura, tutto parla di una realtà che precede la nostra libertà, di una legge che chiede di essere accolta.
Come può l’uomo desiderare di essere il creatore di un ordine nuovo, impossibile, fino a negare i dati più evidenti della natura? E quale minuscolo paese potrà sottrarsi alla potente campagna mediatica, capace di incrinare e deformare le coscienze?
Siamo convinti che non sarà questo il futuro dell’uomo.
Siamo partiti stamattina dalla Parrocchia della Madonna del Fuoco.
Abbiamo voluto aderire all’invito rivolto da numerose associazioni cattoliche e laiche, ed essere presenti all’incontro delle famiglie a Roma, in Piazza S. Giovanni.
Alla partenza, come sempre, sono presenti il parroco, Don Giuseppe, e Don Enrico: conoscono profondamente ogni genitore, i loro figli e le nostre storie personali: ci sono vicini.
Siamo in centocinquanta, più di cento sono i figli che ci accompagnano.
Il viaggio si svolge nella serenità di chi non va a manifestare contro nessuno, nella pace di chi non ha nemici da combattere. Si prega, si parla, si sta bene insieme.
Andiamo ad un appuntamento importante, con persone alle quali ci lega l’amore profondo per la famiglia. Ogni giorno, per noi, è il giorno della famiglia. Sarà sempre così, fino alla fine.
Il viaggio in pullman, un piccolo tragitto in metropolitana, un tratto di strada a piedi, nell’entusiasmo dei più piccoli, che camminano sotto lo sguardo un po’ trepidante dei genitori e dei responsabili che ci guidano.
Quando raggiungiamo la piazza, comprendiamo che essa non sarà in grado di contenere le migliaia di gruppi che affluiscono e che provengono dalle località più diverse: Venezia, Gela, Montalbano Ionico… Nessun cartello politico, nessun simbolo di partito.
Moltissimi si riversano nelle vie adiacenti, lontani dal palco e dall’unico Maxischermo.
Questo non ci impedisce di essere contenti,seduti per terra, tra i carrozzini e i biberon.
È una stupenda presenza di persone miti e determinate.
Domanda un giornalista di una televisione privata : “perché siete qui?”.
E un giovane sposo: “ volevamo mostrare le nostre famiglie… soprattutto ai giovani, per incoraggiarli…per testimoniare che è possibile amare ed essere uniti per sempre, che si può assumere un impegno per tutta la vita”.
Ecco, la parola che tutto spiega, che conferisce un senso a tutte le cose: l’Amore.
La parola più potente dell’universo.
L’uomo è nato per amare e per essere amato. Questa è la vocazione originaria.
La donazione totale, definitiva, di sé. Questa è la felicità. Vogliamo essere amati per sempre e a questo amore siamo chiamati. Ciò appartiene alla verità intima dell’amore e della vita.
E nell’unione tra l’uomo e la donna, nella differenza dei sessi, questo amore si manifesta nel mondo in un modo incomparabile. Attraverso l’amore nasce una nuova vita. La vita nasce dunque dall’amore.
E’ la nostra stessa dignità che richiede che veniamo al mondo da un atto di amore.
Abbiamo nel cuore questa verità profonda.
Per questo, quando Kiko Arguello inizia a parlare, molti si avvicinano al palco per poter ascoltare la parola che ogni uomo attende: L’UOMO E’ AMATO DA DIO.
E Dio lo rende capace, per il dono dello Spirito,di amare, e di essere, cosi, l’immagine vera di Colui che lo ha creato, di realizzare la sua vocazione.
LA FAMIGLIA TESTIMONIA NEL MONDO L’AMORE ETERNO DI DIO.
Sono parole vive che non ci stanchiamo mai di ascoltare.
Ci avviamo verso il pullman.
Siamo consapevoli di avere partecipato, nella povertà e nella semplicità , a un evento grandioso, in un momento cruciale della storia dell’Europa.
Il Signore benedica le nostre famiglie
Carlo