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Pescara 24/07/2010
 
 
L’Etica alla base dell’Economia.-
 
Riflessioni sul pensiero di D. Luigi Sturzo
 
Tratto da: L. Sturzo, Il pensiero Economico a cura di Giovanni Palladino Ed. Il Sole 24 Ore – Milano 2009- pagg. 245 – Euro 22,00
 
 
Nel lèggere le acute pagine del libro di cui sopra, mi trovo ad esaudire una provocazione che volentieri propongo in questa breve riflessione che vale anche come invito alla lettura.-  
 
Prima di questa curiosa esperienza con i testi sturziani, solo parzialmente intendevo il pensiero economico del sacerdote di Caltagirone così vivido e attuale.- Leggendo i 58 articoli incentrati sulle’economia sociale, è possibile ancora scoprire come presenti alcuni presupposti teoretici che cercano di imporre una regola morale ai comportamenti economici (dettati o imposti da decisioni, atti di volontà umani….)La chiave di lettura è certamente riproponibile e adattabile a tutte le movenze imprenditoriali odierne nella misura in cui si riesce ad adottare un metro “etico” per poterle giudicare.-
 
Per Don Sturzo è l’etica che deve dominare la politica e l’economia; una democrazia è cristiana nel momento in cui è non confessionale, bensì “morale”, e ogni tentativo di separare “l’utile politico ed economico dalla moralità, rischia di generale una mala pianta, le cui conseguenze possono risultare devastanti…….”
 
Come si può negare l’attualità sconcertante di queste idee di fronte all’immoralità dilagante nell’economia, nella finanza e nella politica, che sollecita un recupero dell’attualità etica delle idee sturziane di lotta contro “le male bestie…” che sovvertono l’ordine morale nella politica, nell’economia e nella società quali: “lo statalismo, la partitocrazia e l’abuso disinvolto del denaro pubblico……”   Tale vitalità non può conferire a tutti noi e ai giovani in particolare, una nuova passione e volontà di accogliere, facendolo nostro, l’appello accorato di Benedetto XVI° che ci chiama a diventare generazione veramente nuova, capace di spendere la vita al servizio del bene comune, di tutti e di ciascuno.- Questo dimostra la vera natura del cristiano: che per appartenere a Cristo, non appartiene a nessuna ideologia umana, comunque la si voglia definire….e che supera ogni barriera, di qualsiasi natura e persegue solo e soltanto il bene dell’altro..-
 
Gli appassionanti articoli, che abbracciano anni così difficili per la vita politica ed economica del nostro Paese, non rinunciano a far trasparire quella missione della Chiesa, che sebbene di ordine trascendente, include nell’affascinante missione civile la capacità di rendere vivido il messaggio di riconciliazione per il tramite della giustizia e dell’amore.- Tanta passione non può che suscitare una nostalgia profonda per quei valori cattolici spesso tralasciati o accantonati nella moderna economia.-
 
Don Sturzo ha inteso la sua missione come squisitamente sacerdotale e pastorale, a servizio della carità nel suo significato più pieno, per tutto l’uomo oltre che per tutti gli uomini, carità piena cui tutta la comunità cristiana è chiamata, per fedeltà al Vangelo e alla visione di Uomo e di Storia che ci viene dalla Rivelazione Divina contenuta nella Scrittura.- Carità in rapporto inseparabile con la giustizia al fine di rendere grande l’impegno di tutti gli uomini nella libertà.- la missione del cattolico in ogni attività umana, politica, economica, scientifica, artistica, tecnica, è tutta rivolta a ideali superiori, in tutto ciò si riflette il divino.-
 
Sono molto chiari i riferimenti nel pensiero sturziano alle encicliche Rerum Novarum e Quadragesimo Anno che diventano i documenti ispirativi e di riferimento dell’attività cristiana in campo sociale.- Il tema centrale è quello dell’instaurazione di un ordine sociale giusto, in base al quale è doveroso individuare dei criteri di giudizio che aiutino a valutare gli ordinamenti socio-politici esistenti e a prospettare linee d’azione per una loro opportuna trasformazione.-
 
Tra l’altro Don Sturzo, nei sui scritti, non si sogna minimamente di mettere in discussione la laicità dello Stato e della separazione tra Stato e Chiesa.- La Chiesa si può benissimo adattare a tali irreversibili condizioni storiche e che , tra l’altro, sono state vissute in prima persona dallo stesso Don Sturzo tra il XIX° e il XX° secolo.- Il mio, quindi, è un invito alla lettura di questo testo per cercare di sentirsi più vicini a un sacerdote che, con vivida passione, ha lavorato attivamente alla formazione di un partito laico, non confessionale, ma democratico e costituzionale di ispirazione cristiana quale fu alle origini il PPI del 1919.- Segnato poi dall’esperienza dell’esilio a Londra a metà degli anni venti e dall’esilio a New York nel 1940, non ha mai cessato di credere in valori che lo hanno portato a essere definito da Giovanni XXXIII come “esempio di preclare virtù sacerdotali”.-
 
Con questo libro vorrei invitare tutti a riflettere e a considerare l’attualità e la freschezza, oltre che la forza profetica dirompente di questo suo pensiero che mostra come l’Etica è il traino, la locomotiva di ogni aspetto dell’economia, nella convinzione che porre l’uomo al centro dell’economia, migliora le condizioni in cui essa si sviluppa senza compromettere gli obiettivi di efficienza, redditività, sviluppo mettendoli nel giusto ordine e restituendo loro la corretta configurazione e giusta misura.-
 
Afferma Don Sturzo: “ la missione del cattolico in ogni attività umana, politica, economica….è tutta impregnata di ideali superiori, perché in tutto ci si riflette il divino:- Se questo senso del divino manca, tutto si deturpa: la politica diviene mero strumento di arricchimento personale, l’economia arriva al furto e alla truffa…e l’uomo, immagine riflessa del Divino, rimane tradito…..”.-
 
 
Roberto Matera (Amor Omnia Vincit)
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